EMDR - Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione
Il Modello dell’Elaborazione Adattiva dell’Informazione di Francine Shapiro su cui si fonda l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) postula che tutti gli essere umani hanno un sistema fisiologico di elaborazione dell’informazione per affrontare la molteplicità di elementi delle nostre esperienze e immagazzinare i relativi ricordi in una forma accessibile e funzionale. Il modello teorico dell’EMDR ritiene che le esperienze traumatiche e/o altamente stressanti possono essere memorizzate come ricordi in modo disfunzionale, dovuto all’impatto emotivo al momento dell’esperienza. Il cambiamento terapeutico che si riscontra dopo un trattamento con EMDR è il risultato dell’elaborazione di queste esperienze e consente una risoluzione adattiva. Numerosi studi neurofisiologici hanno documentato i rapidi effetti post-trattamento EMDR. L’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’agosto del 2013 ha riconosciuto l’EMDR come trattamento efficace per la cura del trauma e dei disturbi ad esso correlati. Il Modello AIP permette di superare la lettura esclusivamente relazionale dei sintomi e pone l’enfasi anche sulla dimensione soggettiva. Inoltre l’intervento clinico diventa ancora più specialistico e mirato, focalizzato su tutti i livelli di organizzazione dell’esperienza della persona (cognitivo, emotivo e corporeo) coerentemente con l’ottica sistemica che vede l’individuo come un “tutto”. Si supera così, anche nella pratica clinica concreta, il dualismo mente e corpo e si pone l’attenzione sui diversi livelli di intervento rispetto all’individuo nella sua globalità.
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